Il microchip è una pratica utile, specialmente per i gatti domestici più “girandoloni”. Scopri di più su questa opportunità.
Il microchip sottocutaneo per l’identificazione dei cani che fuggono da casa, rubati o – purtroppo – abbandonati, è obbligatorio ormai da tempo. Da qualche anno questo semplice strumento di monitoraggio, è utilizzabile anche per i nostri amici felini. È invece obbligatorio nel caso in cui si voglia portare con se l’animale in viaggio, al di fuori del territorio italiano. In questo caso si dovrà compilare un vero e proprio passaporto con i dati del gatto. Chiedi consiglio al tuo veterinario di fiducia: saprà sicuramente indicarti le procedure da seguire.
Il microchip felino resta in ogni caso una possibilità che offre una tutela importante, specialmente per quei gatti che, abituati ad uscire dalle mura domestiche, a volte si allontanano da casa anche per giorni.
Come funziona il microchip per gatto?
È un piccolo circuito, più o meno delle dimensioni di un chicco di riso, che si innesta sotto la cute attraverso una puntura tra le scapole dell’animale. L’innesto è un’operazione che generalmente non prevede anestesia, non ha alcuna controindicazione e si può effettuare tra le cinque e le otto settimane di vita del gatto. Al suo interno il microchip contiene un file con i dati anagrafici del proprietario, utili a rintracciarlo nel caso il micio si allontani da casa.
Anche se non si tratta di un sistema GPS, ovvero capace di rivelare la geo-localizzazione del gatto, in caso di ritrovamento i dati contenuti nel chip possono impedirgli di perdersi per sempre.
Perché il gatto fugge
Sono tanti i motivi che potrebbero indurre un gatto ad allontanarsi: la curiosità e il suo istinto felino, che lo spingeranno a esplorare nuovi luoghi, il periodo degli amori, una paura improvvisa, altri animali che il gatto interpreta come un pericolo, ma anche rumori forti (ad esempio i botti di Capodanno).
Un cambiamento inaspettato nella quotidianità del gatto, che in generale è un animale domestico molto routinario, può spingerlo ad allontanarsi a tal punto da non saper ritrovare la strada per tornare a casa. In questo senso l’uso di un microchip offre al proprietario maggiori possibilità di “lieto fine” e ricongiungimento con il proprio amico a quattro zampe.